Donna Ingegnere scruta un tablet mentre è al lavoro vicino ad una serie di complicati cablaggi di un impianto industriale

Le lauree più richieste

Cosa scegliere per assicurarsi un lavoro? Tra le prime scelte da vagliare troviamo i corsi di Laurea in Ingegneria seguite da Medicina, Chimica Farmaceutica, Statistica ed Economia.

“Cosa fare dopo il diploma? Conviene conseguire la laurea o è meglio iniziare già a lavorare e formarsi sul campo?”

Chiunque di noi si è trovato in una situazione come questa, soprattutto dopo il conseguimento diploma, di fronte a questo amletico bivio della propria vita.

“Studiare o non studiare, questo è il dilemma”: parafrasando Shakespeare, il percorso di studi è importante per entrare nel mondo del lavoro odierno, soprattutto se si aspira a lavori che diano una certa indipendenza dal punto di vista economico e che permettano anche di raggiungere un certo status sociale.

Quindi, se dovessimo dare un consiglio nella scelta tra un percorso formativo o professionale, penderemmo verso il conseguimento del titolo accademico, a patto che si sia convinti appieno che il piano di studi scelto sia propedeutico alla professione desiderata.

Perché conseguire la laurea?

Sicuramente il conseguimento del titolo accademico, almeno quello di 1° livello, è una chiave importante se si vuol raggiungere professioni ambite: ad esempio il mestiere dell’avvocato può esser svolto solo da chi è in possesso del titolo accademico, oltre all’iscrizione all’Albo, stesso discorso vale per i medici, o i top manager per le grandi multinazionali o enti governativi, ecc.

Tralasciando le professioni specifiche, il conseguimento della laurea è utile anche per ottenere punteggi alti nei concorsi pubblici, entrare quindi nella PA, negli istituti scolastici, e per determinate cariche amministrative in aziende pubbliche e private.

Quindi, la laurea nel mondo lavorativo odierno è il lasciapassare per ambire ad una propria indipendenza economica e professionale.

Ovvio che la scelta degli studi, dev’essere ponderata e non è sempre semplice, soprattutto per i più giovani che escono dagli istituti superiori con idee ancora poco chiare, i quali possono esser influenzati anche dalle scelte del proprio gruppo di amici o degli influencer.

Inoltre, la scelta è condizionata da altri fattori, come: attitudini personali, sogni, aspirazioni e prospettive occupazionali.

Se le ambizioni, i sogni, le aspirazioni e passioni sono soggettivi e possono variare per ognuno di noi, differente è l’aspetto occupazionale e lo sbocco che le lauree possono offrire.

E proprio quest’ultimo punto che andremo ad approfondire in questo articolo, individuando quali sono le lauree che offrono i migliori sbocchi professionali.

Le Lauree più richieste.

Secondo AlmaLaurea, negli ultimi anni si è verificato un trend positivo inerente alla diminuzione del tasso di disoccupazione dei laureati.

Infatti, a un anno dal conseguimento della laurea triennale, il tasso di disoccupazione dei laureati di 1° livello è del 14,2%, leggermente più alto rispetto a quello dei laureati magistrali che è del 13.6%.

La situazione migliora ancora se si prende in considerazione l’occupazione dei laureati a tre e a cinque anni dal conseguimento del titolo. Questo significa che la laurea ha sempre più appeal nel mercato del lavoro. Ovvio anche che non tutte le lauree hanno lo stesso peso dal punto di vista degli sbocchi professionali. Ci sono dei corsi di studio che hanno una maggiore richiesta nel mercato lavorativo, nell’ordine: Medicina, Ingegneria, Chimica Farmaceutica, Statistica ed Economia.

I corsi di Laurea sanitari e farmaceutici.

Dati alla mano, i corsi di laurea dell’area sanitaria hanno degli sbocchi occupazionali ottimali a livello percentuale.

Infatti, la richiesta delle professioni sanitarie è aumentata, favorita sia da una sempre maggior cura della propria salute e sia da maggiori controlli per la prevenzione di possibili malattie.

Inoltre, le lauree triennali delle Professioni Sanitarie, essendo altamente specializzanti, garantiscono eccellenti livelli di occupazione già dopo la triennale con un tasso che si aggira attorno al 70%.

I corsi più richiesti sono sicuramente: Fisioterapia, Infermieristica, Ostetricia e Logopedia.

Per quanto riguarda i percorsi di laurea di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria, il grado di occupazione tende ad aumentare a cinque anni dal titolo, a causa dell’ulteriore formazione necessaria per esercitare la professione.

A cinque anni dal conseguimento del titolo le percentuali per i percorsi di qui sopra raggiunge il 90%!

Per quanto concerne la Laurea in Chimica Farmaceutica, anche qui la richiesta è in continuo aumento e gli sbocchi lavorativi sono garantiti.

Coloro che conseguono questo titolo possono essere ricoprire mansioni di interfaccia tra la produzione e l’utenza, come ASL, farmacie pubbliche, private ed ospedaliere, parafarmacie, erboristerie, dove la professione richiede competenze su preparazione, conservazione, controllo di qualità dei medicinali, dei presidi medico-chirurgici e dei cosmetici, ma anche competenze per svolgere opera di consulenza, di educazione sanitaria e di informazione sul farmaco e prodotti della salute.

Inoltre, grazie ad una formazione multidisciplinare, il laureato è preparato per inserirsi in molti settori, anche di tipo biomedico.

I corsi di Laurea ingegneristici.

Dopo i titoli accademici inerenti alla sfera sanitaria, troviamo la laurea in Ingegneria, la quale consente una migliore occupazione anche in termini retributivi una volta terminato il percorso di studi.

Infatti, la laurea in Ingegneria Meccanica, soprattutto nel settore aeronautico, è quella maggiormente richiesta con una paga base di almeno 22.500€ l’anno.

Seguono i percorsi di studi ingegneristici a indirizzo Architettura, Urbanistico e Territoriale che vedono un tasso di occupazione pari al 55% – discorso simile per i laureati in Giurisprudenza con un 59% di occupazione post-laurea, solo che qui i tempi sono più lunghi a causa della gavetta -.

Particolare attenzione merita la sempre più crescente richiesta dell’ingegneria ambientale, la quale ha come obiettivo quello di valutare gli impatti e la compatibilità degli interventi umani con l’ambiente, nonché la salvaguardia dei componenti ambientali stessi, favorendo il restauro e il risanamento di quelle parti del territorio degradate.

Statistica ed Economia.

Grazie alla formazione versatile che offrono, le lauree a indirizzo economico sono molto cercate, in particolare quelle economico-statistico (si pensi agli ambiti quali finanza, credito assicurazioni, analista di mercato, consulente bancario, responsabile di sistemi economici, addetto all’analisi di gestione aziendale, ecc.).

Nel dettaglio, la laurea in Scienze Statistiche è un percorso accademico che non prevede il ciclo unico. Per ottenere questo titolo di studio sarà necessario completare con successo la laurea triennale e successivamente decidere se proseguire con la specialistica o meno.

Secondo le indagini di Almalaurea i tassi di occupazione – dopo aver conseguito tale titolo – sono pari al 72% considerando solo i laureati alla triennale.

Anche le Lauree economiche hanno uno sbocco professionale elevato, soprattutto per tutte quelle professioni che riguardano la gestione dell’area amministrativa (con la laurea in economia e management aziendale) e per le professioni di marketing, che stanno prendendo sempre più piede in Italia.

Infatti, sempre più realtà imprenditoriali di media-grande dimensione richiedono profili di marketing, che conoscono e sappiano implementare strategie di branding, di digital marketing e, più in generale, tutte le attività di marketing utili a conseguire gli obiettivi aziendali.

Oltre agli sbocchi professionali è fondamentale che il percorso di studio intrapreso corrisponda a ciò che si vuol fare realmente da grandi. Quindi valuta bene cosa ti piacerebbe fare da grande e chi vorresti essere.

Se poi decidi di intraprendere il percorso lavorativo o sei alla ricerca di lavoro, YesWeWork è qui per te

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