Cover di un articolo di YesWeWork relativo alle novità su Naspi e Dis-Coll. Riporta il titolo e un uomo con la testa a forma di macchina da scrivere

Disoccupati Naspi e Dis-Coll: da Luglio obbligo di iscrizione alla Piattaforma Siisl dell’INPS

Come aveva anticipato una recente circolare INPS, a partire da Luglio 2024, sono stati introdotti aggiornamenti importanti relativamente ai percettori delle indennità di disoccupazione Naspi e Dis-Coll.

Per i disoccupati che (davvero) sono in cerca di una sistemazione ci sono interessanti novità; mentre, per i “furbetti” che fino ad oggi si adagiavano sugli allori e rifiutavano proposte di lavoro senza giustificato motivo perché tanto a fine mese arrivavano i soldi sul conto, beh, le notizie sembra siano meno felici!

Con questo articolo, vogliamo offrirti una panoramica completa della situazione, ma non temere, non ti annoieremo con lungaggini e tecnicismi; piuttosto, cercheremo di focalizzarci sui punti essenziali di quella che, almeno alla carta, sembra essere una buona idea.

Cosa sono Naspi e Dis-Coll

Prima di addentrarci nelle novità, facciamo un breve ripasso. Naspi (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) e Dis-Coll (indennità di disoccupazione per i collaboratori), istituite con Decreto Legislativo del 4 Marzo 2015 ed entrate in vigore dal 1° Maggio dello stesso anno, sono indennità mensili di disoccupazione che vengono erogate dall’INPS a chi ha perso il lavoro per cause non dipendenti dalla propria volontà; da non confondere quindi con l’Assegno di Inclusione (ADI) che, invece, è un sostegno economico per le famiglie in condizioni di povertà.

Si tratta di agevolazioni finanziarie pensate per permettere ai disoccupati involontari di tirare un sospiro di sollievo mentre sono attivamente alla ricerca di una nuova opportunità lavorativa. Il concetto di “ricerca attiva” di un lavoro, tuttavia, sembra a volte non essere chiaro per qualcuno.

Per mantenere il diritto alla Naspi o alla Dis-Coll, infatti, come per altre indennità di disoccupazione, è necessario rispettare specifici obblighi, come partecipare a iniziative di attivazione lavorativa e percorsi di formazione e riqualificazione professionale. La mancata adesione ad esse, comporta (quantomeno alla carta) sanzioni che vanno dalla decurtazione dell’importo fino alla sua completa revoca.

Tali politiche attive, negli scorsi anni sono state gestite in modo non del tutto soddisfacente e, in alcuni casi, hanno permesso ai più “birbanti” di approfittare del periodo di disponibilità del sostegno finanziario per dedicarsi al dolce far nulla, o peggio di continuare a percepire l’indennità mentre svolgevano lavori a nero. Qualche miglioramento c’è stato forse con l’arrivo del programma Gol, ma è evidente che si necessitava di un vero cambiamento sostanziale.

Iscrizione automatica alla Piattaforma Siisl

Ora, veniamo al sodo. Lo scorso 7 maggio, il Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo Decreto Coesione che contiene diverse novità in materia di Lavoro, ivi incluse, quella che prevede l’iscrizione d’ufficio (ovvero automatica e obbligatoria) alla piattaforma Siisl per i beneficiari di Naspi e Dis-Coll.

Per chi non lo sapesse, il Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa (Siisl) è una piattaforma digitale implementata dall’INPS che consente l’attivazione di percorsi personalizzati per i beneficiari delle misure di inclusione sociale e lavorativa, facilitando la ricerca di lavoro e il rafforzamento delle competenze.

Se fino ad oggi l’iscrizione al Siisl era obbligatoria solo per i percettori dell’Assegno di Inclusione e del Supporto Formazione e Lavoro, a seguito dell’approvazione del Decreto Coesione e a partire da luglio 2024, non solo lo sarà anche per coloro che riscuotono Naspi e Dis-Coll, ma l’inserimento di questi ultimi sarà persino effettuato automaticamente dall’INPS attraverso una precompilazione dei dati già presenti negli archivi di amministrazioni o enti pubblici, a prescindere che i disoccupati ne facciano o meno esplicita richiesta. Gli utenti registrati dovranno solo completare il proprio curriculum vitae e sottoscrivere il Patto di Attivazione Digitale (PAD) e il Patto di servizio personalizzato che troveranno sulla piattaforma.

Questo processo, da un lato semplifica l’accesso ai servizi e supporta l’inserimento lavorativo per coloro che davvero si impegnano nella ricerca di un nuovo impiego, dall’altro, assicurerà un maggiore controllo sui beneficiari di Naspi e Dis-Coll e la possibilità di un monitoraggio più efficace delle offerte di lavoro e dei programmi di formazione disponibili, permettendo ai centri per l’impiego e agli altri enti promotori delle politiche attive del Lavoro di applicare restrizioni e eventuali revoche previste in caso di comportamenti scorretti.

Da luglio, quindi, tutte le opportunità e le iniziative volte a promuovere l’occupazione saranno tracciabili attraverso il Siisl anche per coloro che percepiscono Naspi e Dis-Coll. Questo significa che le persone di buona volontà avranno un incremento delle probabilità di sistemarsi e di migliorare le proprie competenze; ma anche che per i perdigiorno la pacchia è finita, dato che da adesso dovranno essere assai più attenti a rispettare le condizioni previste per conservare il diritto all’indennità, come l’impossibilità di rifiutare più di 3 offerte di lavoro congrue, l’obbligo di partecipare a programmi di formazione e via dicendo.

A rincarare la dose arriva anche la notizia che l’INPS sta lavorando a un potenziamento della piattaforma Siisl che porterà ad un incremento delle opportunità di impiego mediante l’implementazione di nuovi sistemi di interconnessione con le banche dati regionali e un maggior coinvolgimento delle aziende private per incentivarle a pubblicare le proprie offerte di lavoro.

In conclusione, le novità introdotte Decreto Coesione in merito a Naspi e Siisl, sono significative e impongono ai disoccupati di essere più attenti e proattivi. A livello puramente teorico e predittivo, questo cambiamento, se pur comporta una maggiore rigidità e un lieve aumento della burocrazia per le persone in cerca di lavoro, potrebbe rivelarsi significativamente vantaggioso nella promozione dell’occupazione e aiutare coloro che davvero desiderano intraprendere un concreto percorso professionale mitigando, al contempo, l’impatto negativo degli immancabili approfittatori e lavativi sul mondo del lavoro.

Se tutto funziona come dovrebbe la società intera non può che trarre beneficio da questa iniziativa. Ma la storia della politica italiana ci insegna che non bisogna mai dare per scontato che le cose vadano sempre come previsto o promesso.

Non ci resta che stare a vedere.

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